TESTIMONIANZE DAL GENOCIDIO/3
Brani tratti dal libro “Le ferite del silenzio” di Yolande Mukagasana
M. Emmanuel, 40 anni, superstite di Murambi, diventato guardiano del luogo
E.M. – L’8 aprile siamo fuggiti verso la parrocchia di Gikongoro. Monsignor Misago collaborava con il prefetto per raggrupparci nei luoghi dove gli Interahamwe avrebbero potuto attaccarci meglio. E infatti, non ci hanno dato tregua durante tutto il genocidio. La guardia presidenziale e l’esercito facevano delle specie di rastrellamenti con i mitra. Dopo passavano i miliziani per finire i feriti a colpi di machete. Era organizzato molto bene. Noi ci difendevamo come potevamo, con dei sassi. Ma ci sono stati molti morti fino a luglio. Se ne contano circa 27.000, Ma credo ce ne siano stati di più.
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