IL DOVERE DELLA MEMORIA
Chi non fa in modo di essere ricordato?
La memoria è Padrona della Morte, la fessura
Nella sua corazza di vanità. Lascerò
Quello che rende la mia partenza il più semplice
Sogno pomeridiano. I viaggiatori non dovrebbero viaggiare.
Leggeri? Lasciate che il viandante prudente
Si disfi del suo peso eccessivo, di tutto
Ciò che possa giovare al vivente
Wole Soyinka
Che altro fare se non rievocare per un istante le anime e le persone scomparse, ascoltarle a lungo, sfiorarle, accarezzarle con parole impacciate e silenzi, sorvolarle ad ali spiegate, perché non possiamo condividere la loro sorte?
Farle sorridere, anche, se è possibile, se si prestano al gioco e se un tale compito non trascende le nostre forze.
Dire il nome di tutti quegli esseri umani falciati così presto, di tutte quelle correnti prosciugate dall’odio e dall’egoismo.
Trasformarsi in cassa di risonanza.
Innalzare un pantheon d’inchiostro e di carta in memoria delle vittime, chiamare in causa le coscienze un pizzico disponibili.
Abdourahman Waberi
Piangi o popolo
Versa le tue lacrime
Che esse fecondino
La terra insaziabile
Inappagata dal sangue
Del tuo fratello immolato
Che inonda i solchi
Dei campi fertilizzati
Dalle ceneri delle ossa calcinate
Del negro tuo fratello
Che cade salmodiando
Un cantico amaro
Sei tu popolo
Popolo assassino
Popolo assassinato
Tshiakatumba Mukadi Mutala
Aggiungi un commento giugno 25th, 2009