IL DOVERE DELLA MEMORIA

giugno 25th, 2009

 

 Chi non fa in modo di essere ricordato?

La memoria è Padrona della Morte, la fessura

Nella sua corazza di vanità. Lascerò

 Quello che rende la mia partenza il più semplice

Sogno pomeridiano. I viaggiatori non dovrebbero viaggiare.

Leggeri? Lasciate che il viandante prudente

Si disfi del suo peso eccessivo, di tutto

Ciò che possa giovare al vivente

 

                                                                      Wole Soyinka

 

 

Che altro fare se non rievocare per un istante le anime e le persone scomparse, ascoltarle a lungo, sfiorarle, accarezzarle con parole impacciate e silenzi, sorvolarle ad ali spiegate, perché non possiamo condividere la loro sorte?

Farle sorridere, anche, se è possibile, se si prestano al gioco e se un tale compito non trascende le nostre forze.

Dire il nome di tutti quegli esseri umani falciati così presto, di tutte quelle correnti prosciugate dall’odio e dall’egoismo.

Trasformarsi in cassa di risonanza.

Innalzare un pantheon d’inchiostro e di carta in memoria delle vittime, chiamare in causa le coscienze un pizzico disponibili.

 

Abdourahman Waberi           

 

 

Piangi o popolo

Versa le tue lacrime

Che esse fecondino

La terra insaziabile

Inappagata dal sangue

Del tuo fratello immolato

Che inonda i solchi

Dei campi fertilizzati

Dalle ceneri delle ossa calcinate

Del negro tuo fratello

Che cade salmodiando

Un cantico amaro

 

Sei tu popolo 

Popolo assassino

 Popolo assassinato

 

                                                                 Tshiakatumba Mukadi Mutala

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