XV° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO DEL RWANDA
luglio 29th, 2009
Amici,
il 18 luglio 1994 le ultime truppe fedeli al governo genocidario ancora in Rwanda vengono sconfitte dal FPR; il giorno prima, il 17 luglio, Gisenyi, città nell’angolo nord-occidentale del Rwanda sul confine con lo Zaire, ultima roccaforte ruandese dell’Hutu Power, era capitolata: è la fine della guerra civile e del genocidio.
Oggi terminiamo simbolicamente anche queste intense quindici settimane di campagna informativa su una delle più tremende tragedie della Storia dell’umanità, sperando di aver contribuito a rendere un pò di giustizia alle vittime con la nostra testimonianza e di aver svegliato un pò le coscienze sul rischio di scivolare più o meno consapevolmente in derive persecutorie, che partono dalla negazione dei diritti ad una qualche minoranza (i nomi storicamente dati a queste minoranze sono molteplici: armeno, indiano americano, ebreo, zingaro, tutsi, indios, tibetano, extra-comunitario, clandestino) e possono finire con un genocidio.
L’associazione Bene Rwanda ringrazia tutti coloro che ci hanno seguito e coloro che ci hanno dato un contributo indispensabile per informare, incontrarci e per discutere di quelli che sono temi sempre di attualità in quanto alla base della nostra cultura e della nostra capacità di convivere civilmente: la tolleranza, l’amicizia fra popoli, l’incontro e l’accettazione del diverso, l’accoglienza. Sopra tutto la verità e la giustizia che molte persone nel mondo, non solo i sopravvissuti del genocidio del Rwanda, stanno ancora cercando.
Ringraziamo allora, in particolare, l’associazione Peace Culture! senza il cui fondamentale contributo ben poco di tutto questo sarebbe stato possibile, il Maestro Dario Fo, che ci ha onorato di un video e di alcune sue opere pittoriche, Beppe Grillo che ci ha dato spazio sul primo blog d’Italia, Daniele Scaglione, Niccolò Rinaldi (che intanto è stato eletto al Parlamento Europeo!!!), Jacopo Fo, Federico Marchini, Luciano Scalettari e il nostro piccolo grande eroe Pierantonio Costa che ci ha fatto ricordare di essere, in fondo in fondo, “italiani brava gente”. Un ringraziamento anche a tutti coloro che attraverso articoli, interventi e collaborazioni hanno sostenuto la nostra campagna.
L’ultimo e più sentito ringraziamento va però a loro, i sopravvissuti e i testimoni del genocidio, che ci hanno onorato della loro parola. Siamo coscienti che aver dato loro voce rappresenta nient’altro che un piccolissimo passo verso la giustizia che reclamano, ma pensiamo che anche questo piccolo sforzo possa avere una sua importanza non solo per loro ma anche e soprattutto per noi che possiamo far tesoro del loro insegnamento. Yolande Mukagasana, Emmanuel Murangira, Vedaste Kaisabe, e lo scrittore senegalese, Boubacar Boris Diop, hanno consapevolmente scelto di rivivere un incubo nella speranza di trasformarlo nel sogno di un’umanità più giusta che non ripeta gli errori del passato. Il nostro ringraziamento va anche ai membri della Onlus, alla Comunità ruandese e a tutti gli africani che ci dimostrano la loro fiducia appoggiando entusiasticamente le nostre iniziative. Attraverso loro continueremo a raccontare il meccanismo dei genocidi sul nostro sito, nei nostri incontri, nei nostri libri, nelle scuole.
Murakoze!
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