Nuovi Giusti del Rwanda a Padova
ottobre 4th, 2011
Domenica 2 ottobre, nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, 3 sacerdoti dell’Ordine dei Padri Rogazionisti, Don Vito Misuracca, Eros Borile e Vito Giorgio sono stati insigniti del titolo di Giusti per non aver salvato i bambini dell’ all’orfanotrofio di Nyanza in Rwanda.Nell’aprile ‘94, all’inizio degli massacri, Padre Eros si trovava nel Centro per minori di Nyanza, dove erano ospitati 150 bambini. Padre Eros vi accolse altri 300 ragazzi e disabili di un orfanotrofio della capitale, diretto da padre Vito Misuraca, prete diocesano, parroco di Kigali. In breve l’orfanotrofio divenne un luogo di rifugio per i perseguitati, trasformandosi in un campo profughi che arrivò a ospitare oltre 1200 persone. A Nyanza tutti venivano accolti: grazie all’azione silenziosa di queste persone l’orfanotrofio rappresentò l’unica possibilità di salvare i bambini e, con essi, il paese intero. Padre Eros con coraggio, prudenza e saggezza garantì il sostentamento e l’incolumità a molti minori e alle famiglie che lì erano ospitate.
Padre Vito Giorgio si trovava momentaneamente in Italia: decise di fare immediatamente ritorno in Ruanda – dove arrivò il 13 maggio, quindi un mese dopo l’inizio del genocidio – per sostituire padre Eros Borile all’orfanotrofio di Nyanza in quanto colpito da una grave forma di malaria fu ricoverato all’ospedale della Croce Rossa di Kabgayi.
Appena giunto in Ruanda padre Vito Giorgio acquistò ingenti quantitativi di farina, fagioli, riso con cui sfamò gli ospiti dell’orfanotrofio. Gli aiuti della Croce Rossa sarebbero arrivati un mese dopo. Durante tale periodo accolse presso le strutture dell’orfanotrofio più di 800 tra minori e adulti, collaborando con l’allora Console onorario d’Italia a Kigali Pierantonio Costa e adoperandosi, alla fine della guerra, per il reinserimento e il ricongiungimento familiare degli orfani.
Don Vito Misuraca Vito Misuraca nacque a Catania il 12 febbraio 1950. Proveniente da una famiglia numerosa, entrò nel seminario dell’ordine dei Rogazionisti a Messina e fu ordinato sacerdote nel 1976. Nel 1978 partì per l’Africa con destinazione Ruanda. Durante il genocidio fu ripetutamente minacciato di morte e si rifugiò assieme ai suoi piccoli ospiti nell’orfanotrofio di Nyanza, dove assieme a padre Eros Borile protesse oltre un migliaio di bambini dalla furia dei miliziani. Continuò la sua opera in Ruanda costruendo una chiesa, una casa per religiose, una scuola materna ed elementare e un piccolo ospedale con clinica pediatrica e oftalmologica. Nel 2004 ha ricevuto in Campidoglio il premio “Educazione e Pace”. E’ morto, a seguito di malattia, a Bari il 22 febbraio 2010.
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