KWIBUKA 27: COME COMBATTERE IL NEGAZIONISMO E REVISIONISMO DEL GENOCIDIO DEI TUTSI
aprile 6th, 2021
La 27° Giornata della Memoria del Genocidio dei Tutsi sarà segnata dal rapporto della Commissione Duclert consegnato al Presidente Francese, Emmanuel Macron, venerdì 26 marzo 2021, in merito al ruolo di Parigi nel genocidio contro i Tutsi in Ruanda, le cui conclusioni rivelano la pesante e schiacciante responsabilità della Francia in questo crimine contro l’umanità.
Il rapporto denuncia l’esistenza di pratiche amministrative irregolari, di catene parallele di comunicazione e persino nel comando che bypassano le procedure legali e atti di intimidazione nell’attuazione di una politica tesa allo sterminio dei Tutsi del Rwanda, percepiti come minacia all’egemonia francese nella regione dei grandi laghi.
Il Presidente François Mitterrand e la sua cerchia ristretta hanno una grande responsabilità in questo genocidio ma ci ha voluto più di un quarto di secolo perché i suoi successori lo riconoscessero.
Il presidente François Mitterrand e la sua cerchia ristretta furono i primi negazionisti e revisionisti del genocidio perpetrato contro i tutsi, hanno volutamente aperto la strada alla teoria del doppio genocidio per mascherare i loro crimini nell’aver appoggiato il regime genocida del loro protetto Presidente Juvenal Habyarimana.
La responsabilità del presidente François Mitterrand e il suo entourage sono travolgenti, soprattutto quello di Hubert Védrine, il suo segretario. Oggi ed ora noi rwnadesi chiediamo che la Francia non aspetti la sua morte per tradulro davanti alla giustizia affinchè risponda dei suoi crimini e non è l’unico. I soldati francesi hanno combattuto al fianco delle forze armate ruandesi sin dall’inizio della guerra nel 1990 contro al Fronte patriottico Ruandese che sfociò nel genocidio nel 1994.
Non possiamo passare sotto silenzio tutto ciò, come disse il reporter Patrick de Saint Exupery, un genocidio lascia delle tracce Indelebili, è un bruciore permanente, in Rwanda la gente ha dovuto imparare a vivere con questo bruciore ma questa stessa gente chiede giustizia. Come scrisse la mia adorata Yolande Mukagasana, “non ci sarà umanità senza perdono, non ci sarà perdono senza giustizia, non ci sarà giustizia senza umanità” e questo cerchio deve chiudersi in qualche modo,no?
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