IL BERRETTO SQUARCIATO

aprile 17th, 2009

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Mezza pagina di Daniele Scaglione

Commenti, notizie, testimonianze e aneddoti in pillole raccontate da Daniele Scaglione, capo del dipartimento campaigning di ActionAid Italy

Dopo l’assassinio di Habyarimana circa 2.000 tutsi di Kigali, tra cui 400 bambini, scappano verso la Scuola tecnica ufficiale, dove sono di stanza circa novanta caschi blu belgi. Luc Lemaire, il luogotenente a capo dei militari, apre le porte ai fuggiaschi. I tutsi sono al sicuro, ma per poco. Il 10 aprile Lemaire riceve l’ordine di abbandonare la scuola: difendere i rwandesi non è interesse del suo governo, che gli ordina invece di assistere il rimpatrio di alcuni cittadini belgi. Lemaire si rifiuta: lasciare la scuola significherebbe condannare a morte i tutsi. L’11 aprile l’ordine viene ripetuto, ma Lemaire ancora risponde di no. La terza volta gli alti comandi belgi minacciano di farlo finire sotto corte marziale. Lemaire cede. Mentre si preparano a partire, i soldati devono resistere alle implorazioni dei tutsi. Gli chiedono di non abbandonarli, di portarli con sé oppure di ucciderli con un colpo di pistola, pur di non essere massacrati a colpi di machete. Come le jeep dei militari si allontanano, nella scuola entrano le milizie. A sopravvivere sono poche decine di tutsi. Nei giorni seguenti i soldati di Lemaire sono all’aeoroporto, ad assicurare la partenza degli europei. Uno di loro vede una troupe televisiva, gli si avvicina con il coltello in mano, si toglie il berretto blu e lo squarcia di fronte alla telecamera.

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